PRIMO NOVEMBRE DUEMILAVENTI

La voce rauca di un uomo impreca per un caffè che non gli arriva.
Due vivaci bambine saltellano e si rincorrono, il padre le sgrida, le piccole ridono e non gli danno retta.
Dalle pareti m’arriva una polifonia di esistenze sfilacciate e in gabbia.
Stasera le sirene delle ambulanze tacciono, stanno ferme in qualche parcheggio o sono sparite del tutto.
Un’auto romba, attraversa veloce il corso quasi deserto. Ogni sera gira in tondo per il quartiere un enorme criceto di metallo.
Su alcuni balconi fiamme di lumini ardono, minuscoli bagliori rossi in memoria.
Una donna fuma la sua ultima sigaretta, se lo ripete ogni volta, ma l’ultima non arriva mai.
Come un cerchio luminoso la luna s’affaccia tra le nuvole.
Vivere in città è un continuo e fastidioso accettare compromessi con la vita degli altri

©MimmaRapicano_1novembre2020

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