Paul Gauguin (terza ed ultima parte) – di Costantino Piazza

A Canoe (Tahitian Family), 1896

Paul Gauguin

Ed ecco che l’uomo primitivo sostituisce il contadino bretone e la natura che lo avvolge gli appare come il paradiso terrestre.
Torna, comunque, per un breve periodo in Europa, sosta per un ultimo soggiorno in Bretagna e riparte definitivamente per l’Oceania. Due anni dopo viene a sapere della morte della figlia prediletta e cessa la corrispondenza con la moglie.

Si traferisce in un villaggio e, con l’aiuto degli indigeni, si costruisce una capanna. Furono anni di eventi positivi e negativi, ma l’isolamento affettivo, il grave lutto, l’aridità morale, scaraventano l’artista in uno stato di tremenda prostrazione e tenta il suicidio con un veleno. Di questo periodo è testimonianza il celebre quadro monumentale “chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo”.

Woher kommen wir Wer sind wir Wohin gehen wir, 1897

Paul Gauguin

Una volta abbandonata la volontà di suicidarsi, si dedica alla scrittura di manoscritti, celebre quello che attacca la Chiesa Cattolica. Pubblica articoli e vignette per giornali, di cui uno satirico. Si trasferisce a Papeete, dove per sostentarsi, lavora per pochi soldi come scrivano, finche’ non arrivano i soldi della vendita dei suoi quadri e può ritornare nella sua capanna dove la sua compagna indigena gli da un altro figlio.

Dopo aver prodotto una enorme quantità di dipinti, sente l’esigenza di ricercare altri luoghi esotici e approda nelle Isole Marchesi, dove scrive sui suoi quadri e sulla sua esistenza, anche con toni ironici. Entra in ostilità sia con i coloniali che con le autorità ecclesiastiche che tassavano pesantemente gli indigeni e fa propaganda a loro favore.
Viene condannato anche ad un periodo di detenzione, che non scontò ma pagò solo le multe perché’ fu trovato morto nel suo letto dopo la malattia di sifilide.

Molte sue opere furono distrutte perché giudicate blasfeme e gli fu data sepoltura senza nome. Solo venti anni dopo fu messa una lapide con su scritto: Paul Gauguin 1903.

Farm in Brittany, 1894

Paul Gauguin

Exotic Eve, 1890

Paul Gauguin

Tahitian woman and boy, 1899

Paul Gauguin

Self portrait with spectacles, 1903

Paul Gauguin

Self portrait with palette, 1894

Paul Gauguin

Riders on the Beach I, 1902

Paul Gauguin

Women and white horse, 1903

Paul Gauguin


Costantino Piazza (in arte Kostia) è nato a Palermo nel 1953. Nel 1966 si trasferisce a Milano ed entra in contatto con importanti realtà delle arti figurative e della Cultura. Nel 1984 gli viene affidata la responsabilità delle attività culturali del Circolo “A. Gramsci”. L’anno successivo fonda il gruppo “Arteinsieme”, del quale sarà il presidente, realizzando mostre, convegni, dibattiti sull’arte ed altre iniziative culturali con l’intervento di personalità di primo piano tra I quali: Raffaele De Grada, Carlo Arturo Quintavale, Enzo Tiezzi, Luciana Castellina, Ludovico Geymonat, Gianni Minà, Concetto Pozzati, Vittorio Cavicchioni. Dal 1987 al 1995 svolge l’attività di grafico professionale e serigrafo. Ha esposto le sue opere in moltissime collettive e personali, fiere di settore. Ha realizzato copertine di libri, manifesti culturali per enti pubblici e associazioni e intervenuto in trasmissioni televisive di emittenti private. Nel 2006 apre la sua prima galleria “Artekostia” Nel 2009 è l’ideatore del progetto “Onlyart” che avrà all’attivo interessanti mostre e collaborazioni ad eventi. Nel 2010 apre un nuovo e più ampio spazio espositivo “Costantino Piazza Arte Contemporanea” con esposizioni di grande rilievo artistico e con la partecipazione di opere di artisti storicizzati. Cura, inoltre, un ciclo di 9 conferenze relazionate da docenti di Accademie nazionali e professionisti di settore. Nel 2011 partecipa alla mostra “In transito” a Marburg in Germania. Dal 2013 scrive articoli sull’arte, monografie su artisti storicizzati, critiche per giovani artisti, presenta eventi e reading poetici. Nel 2014 espone al centro congressi Princess Grace, ad Art fair Rotterdham e all’expo di Pesaro dove riceve il premio speciale della critica. Nel 2015 espone al Carrousel du Louvre di Parigi. Ha avuto recensioni in testate giornalistiche, riviste di settore sia cartacee che virtuali. Hanno scritto di lui, Beatrice Menozzi, Secondo Malaguti, Chiara Serri, Giuseppe Berti, Edoardo Di Mauro. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Dal 2016 opera artisticamente nel suo atelier con esposizione permanente ad Albinea (RE).


In copertina particolare di “Vase of Flowers” (1916) by Odilon Redon

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