IN TOTALE ASSENZA DI SENSO

Acquattati e pieni d’uggia arrivano da lontano. Soltanto loro sanno che tra il bene e il male c’è una gran confusione ciò che non è e ciò che prima era.
Aggiungono poco al poco e troppo al troppo. 
Chi legge in maniera distratta chi non legge affatto e appunta come una croce sul petto un pollice verso senza apprenderne il senso.
Crepe sui muri storti è da lì che si fanno sentire ma bisogna avere orecchie stinte e irrequiete per ascoltare i gemiti dei non vedenti che sulle rive dello Stige compongono poemetti d’amore. 
Voltati almeno una volta o non voltarti e salva la bella innamorata che in attesa di ritornare alla luce ricorda.
E piango io piango di lacrime infette per chi ancora in vita s’accoppia alla paura e di lamento in lamento si fa voce pendula sui giorni cupi. 
Tanto clamore tanto dolore nuoce e abbaglia i sentimenti che sfuggono e come un bambino mai nato m’arrendo a quel niente di rime che voluttuosamente s’attorcigliano al ramo più alto di un pesco in fiore.

©MimmaRapicano_11marzo2021

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