Il Modernismo – di Costantino Piazza

The Beethoven Frieze: The Longing for Happiness Finds Repose in Poetry. Right wall, 1902

Gustav Klimt

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in piena Belle Epoque, nasce in Francia un movimento artistico, un’arte nuova (Art Nouveau) che s si diffonde in tutta Europa con varie denominazioni: Jugendstil in Germania, Modern Style in Gran Bretagna, Sezession Stil in Austria, Modern in Russia e Stile Liberty o Floreale in Italia. 

Tutti termini che possono essere racchiusi in una unica definizione: Modernismo. Molte città subirono un veloce sviluppo industriale e questa nuova e libera creazione diventa una valida alternativa alla produzione in serie che quasi sempre era sempre di pessimo valore estetico.
In Italia lo stile Floreale raggiunse la sua massima espressione a Palermo, Torino e Milano. Contrariamente a quanto si possa pensare lo stile Liberty non è una traduzione inglese di stile in libertà, ma prende il nome dai magazzini Liberty & C. di Londra di Arthur Lanseby Liberty. 

Il Liberty come l’Art Nouveau e lo Jugendstil si caratterizzò con la rappresentazione di motivi tratti dal regno vegetale. Per questa ragione in Italia venne denominata “Floreale”. Una espressione nuova, con grande varietà di elementi, esuberante, eclettica, intrisa di buon gusto, eleganza e qualità esecutiva. Nata in un periodo di grandi invenzioni e progressi della tecnica, ebbe vaste applicazioni sia in architettura che in arredamento. 

La luce diventa un elemento basilare che filtra attraverso le vetrate colorate creando un’atmosfera calda e accogliente. Dato il largo utilizzo del ferro, del vetro e del cemento, venne anche chiamato Industrial Design e utilizzato su facciate di palazzi, interni di locali pubblici e negozi. Uno stile prettamente decorativo, basato sulla linea curva con andamento ondulato e asimmetrico dove le forme naturali erano stilizzate e sintetizzate. Anche se si potrebbe accostare ad alcuni canoni del Rococò, questo movimento artistico si distingue perché basa la sua ispirazione su elementi naturalistici senza guardare al passato ma si accosta ai vari materiali utilizzando il puro design.

Il Modernismo è intervenuto in tante altre applicazioni, dal teatro alla pubblicità, dalla scultura alla scrittura, come vedremo nei prossimi articoli, quando parleremo dei suoi artisti più rapprentativi: Alphonse Mucha e Gustav Klimt.

Job, 1896

Alphonse Mucha

La Belle Jardiniere – April, 1896

Eugène Grasset

Poster for the International Hygiene Exhibition 1911 in Dresden

Franz Stuck

Three window panels, 1885

Louis Comfort Tiffany

Zodiac, 1896

Alphonse Mucha


Costantino Piazza (in arte Kostia) è nato a Palermo nel 1953. Nel 1966 si trasferisce a Milano ed entra in contatto con importanti realtà delle arti figurative e della Cultura. Nel 1984 gli viene affidata la responsabilità delle attività culturali del Circolo “A. Gramsci”. L’anno successivo fonda il gruppo “Arteinsieme”, del quale sarà il presidente, realizzando mostre, convegni, dibattiti sull’arte ed altre iniziative culturali con l’intervento di personalità di primo piano tra I quali: Raffaele De Grada, Carlo Arturo Quintavale, Enzo Tiezzi, Luciana Castellina, Ludovico Geymonat, Gianni Minà, Concetto Pozzati, Vittorio Cavicchioni. Dal 1987 al 1995 svolge l’attività di grafico professionale e serigrafo. Ha esposto le sue opere in moltissime collettive e personali, fiere di settore. Ha realizzato copertine di libri, manifesti culturali per enti pubblici e associazioni e intervenuto in trasmissioni televisive di emittenti private. Nel 2006 apre la sua prima galleria “Artekostia” Nel 2009 è l’ideatore del progetto “Onlyart” che avrà all’attivo interessanti mostre e collaborazioni ad eventi. Nel 2010 apre un nuovo e più ampio spazio espositivo “Costantino Piazza Arte Contemporanea” con esposizioni di grande rilievo artistico e con la partecipazione di opere di artisti storicizzati. Cura, inoltre, un ciclo di 9 conferenze relazionate da docenti di Accademie nazionali e professionisti di settore. Nel 2011 partecipa alla mostra “In transito” a Marburg in Germania. Dal 2013 scrive articoli sull’arte, monografie su artisti storicizzati, critiche per giovani artisti, presenta eventi e reading poetici. Nel 2014 espone al centro congressi Princess Grace, ad Art fair Rotterdham e all’expo di Pesaro dove riceve il premio speciale della critica. Nel 2015 espone al Carrousel du Louvre di Parigi. Ha avuto recensioni in testate giornalistiche, riviste di settore sia cartacee che virtuali. Hanno scritto di lui, Beatrice Menozzi, Secondo Malaguti, Chiara Serri, Giuseppe Berti, Edoardo Di Mauro. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Dal 2016 opera artisticamente nel suo atelier con esposizione permanente ad Albinea (RE).


In copertina particolare di “Vase of Flowers” (1916) by Odilon Redon

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