DOMENICA MATTINA

Alla mia sinistra un padre canta e gioca con il figlioletto. Insieme ridono, fanno strani versi, ma l’uomo si stanca presto. Il bambino insiste, vuole continuare a giocare, ma il papà lo invita a fare altro, lo chiama con nomignoli offensivi, irripetibili, di cui il piccolo non conosce il significato, non ancora e per fortuna sua. 
“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro…”

Alla mia destra una donna litiga con le sue bambine, la voce è stridula, fastidiosissima. Non hanno fatto i compiti, non hanno sistemato la cameretta, non hanno fatto questo e quello. Le bambine sono ribelli e rispondono alla mamma come adolescenti mature e combattive. Volano schiaffi, le piccole piangono.
“… ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”   

In mezzo ci sono io che tento di leggere e non ci riesco. Disegna, mi dico, ma anche questa attività risente della confusione che m’arriva dalle sudate pareti. E che dire del traffico sul Corso? La strada dovrebbe essere vuota, zona rossa, certificata con decreto governativo. Ma vuota non è. 
Forse con la musica, penso, riuscirò ad attutire i rumori ostili che non mi appartengono. 
Scelgo le “Cello suite” di Bach. Sistemo le cuffie alle orecchie, spingo gli auricolari fino in fondo così da inebriarmi con la sottile armonia del violoncello. Ma stamattina anche la musica m’è ostile. Assoluto silenzio è quello che vorrei, fruscii, cinguettii, scalpiccii, aria profumata … 
E tu cerchi il silenzio in città? In questa città? Ride, l’altra da me.
Svegliati di notte, mi dice. La notte c’è tutto il silenzio che vuoi.
Sicura? le faccio io. Qui anche di notte ci sono interferenze alla mia pace, da destra e da sinistra i rumori cambiano, non più chiacchiere o litigi o canzoni di neomelodiche istanze, sono rumori d’altro tipo, più intimi. 
E allora, disperata straniera in terra natia, mi trasformo in cavaliere errante. Di libro in libro, in sella alle storie d’altri, vago in cerca di una stanza tinteggiata di perpetua bellezza, ombra e luce per il mio sentire.

©MimmaRapicano_29novembre2020

In copertina: The Port of Morgat (1882) by Odilon Redon

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