Alphonse Mucha (seconda parte) – di Costantino Piazza

La persona che cambiò radicalmente la vita di Alphonse Mucha fu Sarah Bernhardt (considerata la più grande attrice teatrale del diciannovesimo secolo). Un’amicizia durata tutta la vita. 
La Bernhardt, innamoratasi del suo stile, stipulò con lui un contratto di sei anni (dal 1895 al 1900) per disegnare manifesti, scenografie teatrali, costumi e gioielli. 

Sarah Bernhardt, 1896

Alphonse Mucha

Self portrait, 1907

Alphonse Mucha

Alphonse Mucha divenne il suo consulente artistico e il sodalizio tra i due divenne vantaggioso per entrambi. Giunto al successo gli furono commissionate affiche dalle più importanti società dell’epoca come la Nestlé, Moët & Chandon e molte altre che, grazie ai disegni originali creati da Mucha, ebbero un inatteso impulso commerciale. 

Nestlé’s food for infants, 1897

Alphonse Mucha

Moet and chandon – white star, 1899

Alphonse Mucha

Poster for the Brooklyn exhibition, 1921

Alphonse Mucha

Ricette svariati incarichi tra cui quello di decorare i padiglioni della Bosnia ed Erzegovina nella Exposition Universelle de Paris che risultò una delle più significative espressioni dell’arredo Art Nouveau. 

Nel 1904, travolto dalla popolarità e dalle le numerose richieste di collaborazione, sentì l’esigenza di allontanarsi da Parigi. Si imbarca sul transatlantico La Lorraine e approda in America. La fama lo ha preceduto e anche qui continua ad accumulare privilegi e ricchezza. Insegna a New York, Philadelphia e Chicago. Utilizza i proventi dei suoi guadagni per finanziare il progetto Epopea Slava, un ciclo di dipinti patriottici per il popolo slavo. 

Decora gli interni del German Theater, in seguito diventato un cinema e poi demolito nel 1929. Negli ultimi anni della sua vita Alphonse Mucha si dedica esclusivamente ai dipinti per l’Epopea Slava.

La Cecoslovacchia è minacciata dall’ascesa di Adolf Hitler e, come temeva, la nazione fu occupata e lui arrestato. Questi drammatici eventi lo segnarono profondamente, nello spirito e nella salute. Morì a Praga il 14 luglio 1939. Una folla, immensa e commossa, partecipò al suo funerale per omaggiare il grande artista. 

Nude on a rock, 1899

Alphonse Mucha

Studies, 1902

Alphonse Mucha

Fate, 1920

Alphonse Mucha

‘The Slav Epic’ cycle No.3: Introduction of the Slavonic Liturgy in Great Moravia, 1912

Alphonse Mucha

‘The Slav Epic’ cycle No.5: King Přemysl Otakar II of Bohemia, 1924

Alphonse Mucha

‘The Slav Epic’ cycle No.20: The Apotheosis of the Slavs, Slavs for Humanity, 1926

Alphonse Mucha

Alphonse Mucha


Costantino Piazza (in arte Kostia) è nato a Palermo nel 1953. Nel 1966 si trasferisce a Milano ed entra in contatto con importanti realtà delle arti figurative e della Cultura. Nel 1984 gli viene affidata la responsabilità delle attività culturali del Circolo “A. Gramsci”. L’anno successivo fonda il gruppo “Arteinsieme”, del quale sarà il presidente, realizzando mostre, convegni, dibattiti sull’arte ed altre iniziative culturali con l’intervento di personalità di primo piano tra I quali: Raffaele De Grada, Carlo Arturo Quintavale, Enzo Tiezzi, Luciana Castellina, Ludovico Geymonat, Gianni Minà, Concetto Pozzati, Vittorio Cavicchioni. Dal 1987 al 1995 svolge l’attività di grafico professionale e serigrafo. Ha esposto le sue opere in moltissime collettive e personali, fiere di settore. Ha realizzato copertine di libri, manifesti culturali per enti pubblici e associazioni e intervenuto in trasmissioni televisive di emittenti private. Nel 2006 apre la sua prima galleria “Artekostia” Nel 2009 è l’ideatore del progetto “Onlyart” che avrà all’attivo interessanti mostre e collaborazioni ad eventi. Nel 2010 apre un nuovo e più ampio spazio espositivo “Costantino Piazza Arte Contemporanea” con esposizioni di grande rilievo artistico e con la partecipazione di opere di artisti storicizzati. Cura, inoltre, un ciclo di 9 conferenze relazionate da docenti di Accademie nazionali e professionisti di settore. Nel 2011 partecipa alla mostra “In transito” a Marburg in Germania. Dal 2013 scrive articoli sull’arte, monografie su artisti storicizzati, critiche per giovani artisti, presenta eventi e reading poetici. Nel 2014 espone al centro congressi Princess Grace, ad Art fair Rotterdham e all’expo di Pesaro dove riceve il premio speciale della critica. Nel 2015 espone al Carrousel du Louvre di Parigi. Ha avuto recensioni in testate giornalistiche, riviste di settore sia cartacee che virtuali. Hanno scritto di lui, Beatrice Menozzi, Secondo Malaguti, Chiara Serri, Giuseppe Berti, Edoardo Di Mauro. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Dal 2016 opera artisticamente nel suo atelier con esposizione permanente ad Albinea (RE).


In copertina particolare di “Vase of Flowers” (1916) by Odilon Redon

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