ULTIMO PASTO
Nella mediocrità di un ruvido mattino autunnale, fanciulli curiosi accorrono per spiare l’altrui dolore. Sull’uscio della casa li accoglie un pesante drappo viola. Uno spinge, uno s’abbandona, un altro ridacchia.
In fazzoletti bordati di nero le vecchie del paese raccolgono bianche lacrime di circostanza. Generose quanto basta. A sera la folla svapora come un laccio di compassione color porpora e stupore. Una donna, rimasta sola, scopre un seno e lo avvicina alla bocca dell’uomo avvolto nel lenzuolo di lino. Egli attende, come un penitente, il suo ultimo pasto.
©MimmaRapicano_ottobre2021