I protagonisti dell’impressionismo (terza parte): Sisley, Pissarro, Bazille – di Costantino Piazza

Alfred Sisley (1839-1899)
Era l’unico pittore di origine e cittadinanza inglese anche se nato a Parigi. Uno dei più rappresentativi tra gli impressionisti. Un artista, a mio avviso, meno valutato di quanto meriti. Un’emozione straordinaria vedere dal vivo le sue opere che trasmettono la brillantezza della luce, il fruscio dell’acqua e tutte le variazioni cromatiche della neve. 
Una meravigliosa mostra a Ferrara faceva comprendere la grandezza di questo artista. Ha frequentato insieme a Renoir, Monet e Bazille, l’atelier Gleyre e fu allievo di Camille Corot. 
Ottimo paesaggista e ritrattista, amava rappresentare la poesia semplice della vita di periferia. Era di origini benestante ma con la guerra il padre e fallì e si trovò in grosse difficoltà economiche che lo costrinsero a svendere le sue opere per sostentarsi. Non poté più permettersi di vivere a Parigi e organizza insieme a Monet un’asta che si dimostrerà fallimentare. Perseguitato dai creditori, cambia continuamente residenza finché Paul Durand-Ruel gli organizza una personale tra il disinteresse del pubblico. 
Negli ultimi anni della sua vita dipinge una serie di marine deserte e ventose con un mare agitato, opere toccanti, capaci di commuovere che gli fanno raggiungere l’apice della sua arte.

Flood at Port Marly, 1876

Alfred Sisley

Boats, 1885

Alfred Sisley

Snowy Weather at Veneux Nadon, 1880

Alfred Sisley

Garden in Louveciennes in the Snow, 1874

Alfred Sisley

The Seine at Bougival, 1872

Alfred Sisley

Camille Pissarro (1830-1903)
Era nativo delle isole Antille, un tempo Indie Occidentali, da padre francese e madre creola ma, a soli dodici anni, per volere del padre va a studiare in Francia. Ebbe insegnanti che assecondarono la sua passione per il disegno e la pittura. Dopo una breve parentesi tra Antille e Venezuela, viene convinto dal pittore e fotografo Anton Melbye a tornare a Parigi, dove incontra Monet, Guillaume e Cezanne. 
Amicizie solide e profonde che gli danno la possibilità di condividere le sue esperienze artistiche. Ritenendo sterile la mera disciplina accademica, si avvicina alle novità pittoriche di Courbet, Daubigny, Millet e Corot che furono per lui fonti di ispirazione. A Parigi gli furono saccheggiati e distrutti, dalle milizie prussiane, più di 1500 dipinti realizzati in 20 anni di lavoro. 
Carattere aperto e conciliante, incoraggiò e tenne unito il gruppo degli impressionisti e ne divenne l’anima. Fu lui a scoprire il genio di Van Gogh. Era il più anziano e l’unico che partecipò a tutte le otto mostre degli impressionisti. Cezanne lo considerava un padre. 
Dopo la crisi della corrente impressionista, anche lui, nonostante l’età avanzata, aderì per un certo periodo, al movimento divisionista di Seurat, che utilizzava una tecnica basata su un rigore che aveva gestazioni lunghissime, che non era troppo aderente alla sua energica volontà di instaurare un contatto vitale con la natura. Lavorò moltissimo, finché non gli si abbassò drasticamente la vista e di conseguenza la sua produzione si ridusse ma continuò a dipingere fino alla fine.

Chestnut Trees at Osny, 1873

Camille Pissarro

Young Peasant at Her Toilette, 1888

Camille Pissarro

Portrait of Jeanne, 1872

Camille Pissarro

Woman Carrying a Pitcher on Her Head, c.1854 – c.1855

Camille Pissarro

Boulevard Montmartre Spring, 1897

Camille Pissarro

Jean Frédéric Bazille (1841-1870)
Nato in una famiglia borghese, aveva iniziato a intraprendere studi di medicina, ma arrivato a Parigi, rimase affascinato dalla città e dal suo fermento culturale, a quel tempo capitale mondiale dell’Arte. Il contatto con il Louvre fece naufragare le sue primitive intenzioni e nonostante i feroci dissensi in famiglia, decise di dedicare la sua carriera alle Belle Arti. 
Dapprima frequentando corsi presso un modesto pittore, ma fu l’incontro con Renoir, Sisley e Monet che fu cruciale per migliorare e maturare la sua tecnica pittorica. Anche lui aveva una spiccata insofferenza alla claustrofobia degli ateliers e alla sterilità degli insegnamenti accademici. Così si appassiona alla pittura “en plein air” e comincia a girare per le campagne per cercare paesaggi stimolanti da rappresentare ma rimanendo molto attento a ciò che accadeva a Parigi. 
Si prospettava per lui una delle carriere pittoriche più promettenti dell’ottocento, quando la guerra Franco-Prussiana lo convinse ad arruolarsi come volontario, nonostante il disappunto dei suoi amici artisti. 
In guerra viene colpito a morte a soli 29 anni. Fu pianto da Renoir e Monet che non smisero mai di ricordare quel “Cavaliere puro”, in riferimento al suo carattere disinteressato, gentile e puro. A causa della sua breve vita e quindi per la minore produzione artistica, è meno conosciuto degli altri artisti che abbiamo trattato in precedenza, ma certamente al loro stesso livello qualitativo, per cui ho reputato doveroso approfondire la sua conoscenza.

The Fortune Teller, c.1869

Jean Frédéric Bazille

The Fisherman with a Net, 1868

Jean Frédéric Bazille

Family Reunion, 1867

Jean Frédéric Bazille

Toilet, 1869 – 1870

Jean Frédéric Bazille

Les Lauriers Roses, 1867

Jean Frédéric Bazille


Costantino Piazza (in arte Kostia) è nato a Palermo nel 1953. Nel 1966 si trasferisce a Milano ed entra in contatto con importanti realtà delle arti figurative e della Cultura. Nel 1984 gli viene affidata la responsabilità delle attività culturali del Circolo “A. Gramsci”. L’anno successivo fonda il gruppo “Arteinsieme”, del quale sarà il presidente, realizzando mostre, convegni, dibattiti sull’arte ed altre iniziative culturali con l’intervento di personalità di primo piano tra I quali: Raffaele De Grada, Carlo Arturo Quintavale, Enzo Tiezzi, Luciana Castellina, Ludovico Geymonat, Gianni Minà, Concetto Pozzati, Vittorio Cavicchioni. Dal 1987 al 1995 svolge l’attività di grafico professionale e serigrafo. Ha esposto le sue opere in moltissime collettive e personali, fiere di settore. Ha realizzato copertine di libri, manifesti culturali per enti pubblici e associazioni e intervenuto in trasmissioni televisive di emittenti private. Nel 2006 apre la sua prima galleria “Artekostia” Nel 2009 è l’ideatore del progetto “Onlyart” che avrà all’attivo interessanti mostre e collaborazioni ad eventi. Nel 2010 apre un nuovo e più ampio spazio espositivo “Costantino Piazza Arte Contemporanea” con esposizioni di grande rilievo artistico e con la partecipazione di opere di artisti storicizzati. Cura, inoltre, un ciclo di 9 conferenze relazionate da docenti di Accademie nazionali e professionisti di settore. Nel 2011 partecipa alla mostra “In transito” a Marburg in Germania. Dal 2013 scrive articoli sull’arte, monografie su artisti storicizzati, critiche per giovani artisti, presenta eventi e reading poetici. Nel 2014 espone al centro congressi Princess Grace, ad Art fair Rotterdham e all’expo di Pesaro dove riceve il premio speciale della critica. Nel 2015 espone al Carrousel du Louvre di Parigi. Ha avuto recensioni in testate giornalistiche, riviste di settore sia cartacee che virtuali. Hanno scritto di lui, Beatrice Menozzi, Secondo Malaguti, Chiara Serri, Giuseppe Berti, Edoardo Di Mauro. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Dal 2016 opera artisticamente nel suo atelier con esposizione permanente ad Albinea (RE).


In copertina particolare di “Vase of Flowers” (1916) by Odilon Redon

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