POMERIGGIO
Sul greto del fiume in secca, mucche dal manto bianco. Sontuose e regali come in una tela del Fattori. Guardano le auto passare sul ponte. È estate, pochi metri più in là c’è il mare, richiamo per villeggianti distratti. Nessuno che volga lo sguardo al di qua del fiume.
Le cicale nella pineta, cri-cri-cri, segnano il tempo. Foglie secche cadono.
Al tramonto il giardiniere le innaffia. Hanno sete anche loro.
Voci di bambini, giocano. Io sono Simone, sto cercando la casa delle formiche, tu come ti chiami? Il vento è una piacevole carezza, profuma di terra bagnata.
Lui digita sui tasti nella frescura della stanza. Una mosca ronza sulla frutta adagiata sul tavolo.
Il bucato di questa mattina s’è asciugato in poche ore. Oggi niente mare, visto da quassù è uno spicchio di paradiso inviolato. Vacanzieri atipici, noi. Voglia di gelato, andiamo?
Curva, doppia curva, curvone. Ridiamo di gusto.
Una vecchia auto parcheggiata sulla strada, è la Volvo dello scorso anno, mai visto il proprietario. Pistacchio e crema in cono croccante. Gentile la signora del bar.
Lo senti nell’aria quest’odore di basilico e menta? Domani granita. Che gusto? Basilico e menta da creare apposta per me. Ridiamo di gusto.
Stasera insalata di riso, vino bianco per lui, vino rosso per me. E poi?
La serata è frizzante, ridiamo delle piccole cose. Restiamo qui anche d’inverno? E poi?
Cin cin, che bella serata. Un cane abbaia qualche casa più giù.
Un gufo ci guarda da un ramo: che matti che sono questi umani.
8 luglio 2020
©MimmaRapicano