Vasilij Kandinskij: le sue concettualità artistiche – di Costantino Piazza
Dopo la realizzazione del primo acquerello astratto, Vasilij Kandinskij non ritornerà più alla pittura figurativa. Nella sua astrazione predominano il rosso e l’azzurro che mettono in evidenza la legge dei contrasti: infatti il rosso è un colore caldo, mentre l’azzurro un colore freddo che si contrappone al primo, ma entrambi, però, risultano forze controllabili che possono sottrarsi o sommarsi, esaltarsi o limitarsi a vicenda a seconda dei casi.
I suoi segni suggeriscono possibili movimenti e varie direzioni. Le macchie di colore che si espandono sulla carta creano movimento in tutta la composizione. Nei suoi successivi lavori astratti, Kandinskij mette in relazione la pittura con la musica, creando improvvisazioni, impressioni.
L’artista parte dal punto che è il nucleo compositivo e nasce nel momento in cui materialmente si tocca la tela ed è un elemento statico che diventa dinamico quando lascia una scia e dà vita alla linea. La linea a sua volta può essere spezzata, curva oppure mista, ma anche orizzontale, verticale o diagonale e il suo spessore può variare, dando una vibrazione sonora sulla superficie, che solitamente è una tela.
Nelle sue composizioni il colore assume forma e nella sua arte ha una grande importanza e in tal senso il giallo privilegia come forma il triangolo, il blue il cerchio, il rosso il quadrato. E con le due teorie, i colori sono accostabili ai suoni che suscitano emozioni paragonabili a quelle date dagli strumenti musicali, tanto che il giallo potrebbe essere una tromba o una fanfara, l’azzurro il flauto, il blue chiaro un violoncello, il rosso una tuba. L’arancione, più energico del giallo, potrebbe rappresentare una campana o un contralto, mentre il verde con i suoi toni caldi, un violino, il viola a seconda dei toni, un corno inglese, una zampogna o un fagotto. Alcuni colori vengono definiti statici e silenziosi, come il grigio il marrone e silenziosissimo il nero. Il bianco invece, rappresenta la pausa. Così secondo la tonalità, la direzione delle forme, l’acutezza del vertice dei triangoli. Le composizioni rispondono ad una necessità interiore ancor più che estetica. Kandinskijlascia al mondo dell’arte una grande eredità riassunta nei suoi affascinanti trattati che consiglio a tutti di leggere.
Blue segment, 1921
Vasilij Kandinskij
Red spot II, 1921
Vasilij Kandinskij
Small worlds IV, 1922
Vasilij Kandinskij
Yellow-Red-Blue, 1925
Vasilij Kandinskij
Capricious, 1930
Vasilij Kandinskij
Upward, 1929
Vasilij Kandinskij
Succession, 1935
Vasilij Kandinskij
Sky Blue, 1940
Vasilij Kandinskij
Intime message, 1942
Vasilij Kandinskij
Costantino Piazza (in arte Kostia) è nato a Palermo nel 1953. Nel 1966 si trasferisce a Milano ed entra in contatto con importanti realtà delle arti figurative e della Cultura. Nel 1984 gli viene affidata la responsabilità delle attività culturali del Circolo “A. Gramsci”. L’anno successivo fonda il gruppo “Arteinsieme”, del quale sarà il presidente, realizzando mostre, convegni, dibattiti sull’arte ed altre iniziative culturali con l’intervento di personalità di primo piano tra I quali: Raffaele De Grada, Carlo Arturo Quintavale, Enzo Tiezzi, Luciana Castellina, Ludovico Geymonat, Gianni Minà, Concetto Pozzati, Vittorio Cavicchioni. Dal 1987 al 1995 svolge l’attività di grafico professionale e serigrafo. Ha esposto le sue opere in moltissime collettive e personali, fiere di settore. Ha realizzato copertine di libri, manifesti culturali per enti pubblici e associazioni e intervenuto in trasmissioni televisive di emittenti private. Nel 2006 apre la sua prima galleria “Artekostia” Nel 2009 è l’ideatore del progetto “Onlyart” che avrà all’attivo interessanti mostre e collaborazioni ad eventi. Nel 2010 apre un nuovo e più ampio spazio espositivo “Costantino Piazza Arte Contemporanea” con esposizioni di grande rilievo artistico e con la partecipazione di opere di artisti storicizzati. Cura, inoltre, un ciclo di 9 conferenze relazionate da docenti di Accademie nazionali e professionisti di settore. Nel 2011 partecipa alla mostra “In transito” a Marburg in Germania. Dal 2013 scrive articoli sull’arte, monografie su artisti storicizzati, critiche per giovani artisti, presenta eventi e reading poetici. Nel 2014 espone al centro congressi Princess Grace, ad Art fair Rotterdham e all’expo di Pesaro dove riceve il premio speciale della critica. Nel 2015 espone al Carrousel du Louvre di Parigi. Ha avuto recensioni in testate giornalistiche, riviste di settore sia cartacee che virtuali. Hanno scritto di lui, Beatrice Menozzi, Secondo Malaguti, Chiara Serri, Giuseppe Berti, Edoardo Di Mauro. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Dal 2016 opera artisticamente nel suo atelier con esposizione permanente ad Albinea (RE).