NESSUN TITOLO APPROPRIATO HO TROVATO
Di quella notte insonne in cui i renitenti si mostrarono a me. Disegnaci! Esortarono. Ed io disegnai buffoni oscillanti accalcati gli uni agli altri. Poi guardai il soffitto fitto di segni. Insegne luminose di rose scolpite di fresco. In strada un suonatore di ghironda intonò un ritornello. I miei vagheggi finiti sulle corde di un menestrello. Pensai.
Di quella volta che per posta ricevetti un rifiuto in risposta. Poche parole balbettanti. Tumultuosa fu la delusione. Deplorevole. Colpevole d’aver considerato. Un dolore storto che non trovò porto.
Della mia faccia che sotto l’ascia di uno sciamano si sfascia. Un compatto gomitolo di niente. Inconcludente. Come i piaceri mai acciuffati gli amori andati e poi ritornati. La parata delle occasioni di stagioni e prigioni.
©MimmaRapicano_aprile2021