CICLOPI
So da dove arrivate.
L’ho scoperto ieri, tra un ricordo e un se di infantile memoria.
Come un seme di pomodoro tra i denti.
So cosa cercate.
Il vostro silenzio inorridisce.
Un reame di pecore nere, promettete.
Come sterco sui nodi e i garbugli di ieri.
Forse dopo di voi più nulla.
Inutile corsa verso un futuro migliore.
Ma di buono c’è che respiriamo, respiro, respirate.
Ho svuotato i dì sghembi, la luce profumava di papavero.
Restano i fiori appassiti, le favole raccontate, un mazzo di chiavi.
Un biglietto.
©MimmaRapicano_11ottobre2020